Licenziamento per giusta causa
di Redazione
05/07/2020
Il licenziamento per giusta causa consiste in una causa di termine del rapporto di lavoro dipendente.
Come sappiamo, in Italia il licenziamento è possibile solo per alcune valide ragioni ben delineate dalla legge. Una di esse è il licenziamento per giusta causa, che è sicuramente quella più grave, perché ha a che vedere con il comportamento e l’atteggiamento del lavoratore.
Il licenziamento per giusta causa è detto anche licenziamento in tronco, perché si realizza a causa di un fatto così grave che non rende possibile proseguire il rapporto di lavoro neppure per un istante. In effetti questo è il c.d. licenziamento senza preavviso.
Si tratta di un licenziamento disciplinare a causa di una condotta del dipendente così grave da non consentire alcun preavviso.
Ovviamente, per poter operare un licenziamento per giusta causa il comportamento del lavoratore deve essere stato particolarmente grave.
Casi comuni che comportano il licenziamento per giusta causa sono l’abbandono del luogo di lavoro senza alcuna giustificazione, il falso certificato medico, l’abuso della legge 104 (come vedremo sotto), il dipendente che sfrutta la malattia per svolgere un secondo lavoro.
Ma sono cause di licenziamento per giusta causa anche il furto sul luogo di lavoro, l’assenza ingiustificata per diversi giorni, la diffamazione nei confronti dell’azienda, l’insubordinazione, la falsificazione del cartellino o degli orari, il rifiuto di prendere servizio in altro reparto se il trasferimento è legittimo.
In alcuni casi anche reati molto gravi commessi nella vita privata del dipendente possono dare adito al licenziamento per giusta causa.
In tutti i casi, come abbiamo visto, si deve trattare di comportamenti molto gravi e come tali non giustificabili da parte del datore di lavoro, quando non di veri e propri reati.
Investigatori privati e licenziamento dipendente
Fra le cause del licenziamento in tronco ci sono anche l’abuso dei permessi della legge 104 e l’assenteismo. Si tratta, invero, di cause abbastanza comuni che secondo le sentenze dei giudici del lavoro portano legittimamente ad un licenziamento in tronco. Anche l’utilizzo di investigatori privati può essere sfruttato per valutare se e quando sia possibile il licenziamento per giusta causa del lavoratore, viene ampiamente sviscerato l'argomento "licenziamento per giusta causa e investigatori privati" sul blog di Daniele Novelli Casarelli. Sicuramente il caso più classico, anche nella cronaca, è quello del dipendente che utilizza i permessi ex legge 104 per attività diverse da quelle di assistenza dei parenti disabili. Ad esempio, il lavoratore che usufruisce di ore o giorni di permesso pagato per legge 104 ma che poi in queste occasioni fa un secondo lavoro, o va al mare, oppure comunque non svolge l’attività di cura della persona bisognosa. La giurisprudenza ha universalmente riconosciuto che l’abuso dei permessi della legge 104 è una causa di licenziamento per giusta causa. Lo stesso si può dire per il dipendente che finga la malattia per restare in permesso. Anche in questi casi, per il datore di lavoro può essere utile rivolgersi ad un investigatore privato che, nel rispetto della legge, raccoglie le prove necessarie per testimoniare che effettivamente il lavoratore si è assentato ingiustamente e quindi somministrare il licenziamento per giusta causa.Articolo Precedente
Nuovo pulmino senza bartiere per l'università di Parma
Articolo Successivo
Scatta il piano di tutela anziani in vista dell'estate
Redazione