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Casari in pensione tornano a lavoro per aiutare la produzione di formaggio

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di Redazione

12/03/2020

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Siamo in un momento di grande emergenza ma ci sono delle aziende che non possono interrompere la loro produzione. Come quelle del Parmigiano Reggiano, che dinanzi alla assoluta certezza che il cibo non è strumento si contagio, hanno deciso di continuare ad assicurare il funzionamento.

Il presidente del Consorzio

Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, ha spiegato lo sdegno che il settore è costretto a subire a causa dell'UE che sta approfittando dell'emergenza per applicare la concorrenza sleale. Per tale ragione casari in pensione saranno richiamati per incrementare la produzione di formaggio. Bertinelli ha spiegato anche si sta vivendo una specie di disagio dal momento che ben 330 caseifici sono disposti in città fortemente colpite da Covid-19 come Reggio Emilia, Parma, Modena, Mantova. Occorreva quindi una misura che rafforzasse l'attività produttiva.

La decisione del Consorzio

Dunque per fronteggiare la carenza di lavoratori a causa dei contagi, il Consorzio ha deciso di richiamare a lavorare i casari in pensione. Si tratta di ex addetti alla produzione che possono aiutare qualche caseificio in cui necessita appoggio. A voler spiegare la cosa dal punto di vista organizzativo, la decisione rende molto più agevole l'attività. Anche perché le misure restrittive del governo non hanno bloccato il trasporto del latte dalle stalle ai caseifici. Il che consente la produzione del formaggio che è considerata ‘comprovata necessità lavorativa’ dal Dpcm del 9 marzo.
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