La ginnastica ipopressiva è un programma di esercizi che, nel momento in cui vengono eseguiti con la supervisione di un professionista preparato, permettono di apprezzare miglioramenti notevoli relativi al tono dell’addome. Tra gli altri benefici ricordiamo lo smaltimento delle calorie e l’ottimizzazione del tono del pavimento pelvico.
Il principale fine di questi esercizi è la riduzione della pressione a livello della cavità addominale. Per amor di precisione si dovrebbe parlare di IAP, ossia di Intra Abdominal Pressure. Con questo acronimo, si inquadra la pressione misurata a livello della cavità addominale in una condizione stazionaria.
Fuori da contesti come la terapia intensiva – la misura della pressione intraddominale è uno dei parametri tenuti sotto controllo maggiormente nei pazienti ivi ricoverati – l’esecuzione di esercizi ipopressivi specifici ha uno scopo spesso orientato all’estetica.
Grazie ai suddetti programmi, infatti, è possibile dare una svolta al tono dei muscoli addominali e sfoggiare una silhouette rimodellata.
Altri benefici della ginnastica ipopressiva
La ginnastica ipopressiva, che sta guadagnando sempre più consensi tra chi ama prendersi cura di sé, ha anche altri benefici importanti. Tra questi, rientra il miglioramento della circolazione ematica, così come quello della qualità della respirazione.
Inoltre, con la ginnastica ipopressiva si va a intervenire anche sui vizi posturali, oggi molto frequenti se si considera il lungo tempo che, per ragioni legate soprattutto allo smartworking, trascorriamo seduti a una scrivania.
Sugli effetti degli esercizi ipopressivi sulla postura la scienza si è più volte pronunciata. A dimostrazione di ciò, è possibile chiamare in causa questo studio controllato randomizzato portato avanti da alcuni esperti dell’Università di Jaèn (Spagna).
Pubblicato nel 2021, ha visto il coinvolgimento di un campione di 125 partecipanti di sesso femminile e di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Assegnate in maniera casuale al gruppo sperimentale e al gruppo di controllo – il primo incentrato sull’esecuzione, per otto settimane, di due sessioni settimanali di 30 minuti di allenamento ipopressivo addominale – hanno palesato, nel caso appena citato, un miglioramento nel controllo della postura. Non solo: anche la contrazione dei muscoli è cambiata in positivo!
Cosa prevedono gli esercizi
Gli esercizi di ginnastica ipopressiva si basano sul fatto di esercitare sull’addome pressione attraverso la respirazione. Attraverso una determinata postura di partenza indicata dal trainer esperto – un fisioterapista – il paziente viene invitato a respirare per tre volte profondamente. Dopo questa fase, arriva il momento dell’apnea. Quest’ultima andrebbe mantenuta per circa 10 secondi.
Ricordiamo che, pur non necessitando di preparazioni fisiche particolari, la ginnastica ipopressiva dovrebbe essere approcciata unicamente in presenza di una condizione di buona salute dal punto di vista respiratorio e vascolare.
Un po’ di storia
A questo punto, è naturale chiedersi che origine abbia questo approccio all’allenamento dell’addome. Tutto è iniziato negli anni ‘70 quando, osservando le conseguenze degli esercizi per gli addominali “tradizionali”, il Dottor Marcel Caufriez si accorse dei danni che questi ultimi procuravano al pavimento pelvico nelle donne.
Decise così, anche con il fine di ridurre conseguenze a dir poco problematiche come il prolasso degli organi pelvici, di impegnarsi per studiare un’alternativa a quanto in quel momento in voga per la tonificazione dell’addome. Nacque così il Metodo Ipopressivo, oggi applicato su larga scala sia in percorsi finalizzati alla prevenzione, sia in programmi rivolti a categorie di persone particolari, in primis gli sportivi.
L’efficacia degli esercizi ipopressivi ben eseguiti si può toccare con mano in diversi casi. Per rendersi conto dell’ampio numero di situazioni in cui possono essere chiamati in causa, rammentiamo la loro utilità nell’eventualità di incontinenza urinaria o di gonfiore intestinale.
Concludiamo rammentando che sono spesso presi in considerazione come parte del recupero della funzionalità del pavimento pelvico dopo il parto naturale o per risolvere quadri di diastasi dei retti addominali, altra situazione frequente dopo la gravidanza.