Come ottenere gli arretrati dell’indennità di accompagnamento

Sono tante le persone che si chiedono come ottenere gli arretrati dell’assegno di accompagnamento. In questo articolo, andremo a spiegare i requisiti per la ricezione di questa indennità e cosa bisogna fare per avere accesso agli arretrati.

Indennità di accompagnamento: chi può riceverla?

Iniziamo a soffermarci sui requisiti necessari per ottenere l’indennità di accompagnamento. Per amor di precisione ricordiamo che questa indennità può essere di due tipi: quella canonica e quella per ciechi assoluti. Nelle prossime righe, parleremo della prima. Ecco i requisiti necessari per accedervi:

  • essere invalidi civili al 100%;
  • avere la residenza in Italia;
  • non essere in grado di compiere i gesti necessari alla conduzione di un’autonoma vita quotidiana senza l’aiuto di un terzo soggetto.

Per quanto riguarda la residenza in Italia, facciamo presente l’obbligo di dimostrarla attraverso la presentazione di una specifica documentazione da parte dei cittadini sia comunitari sia extracomunitari.

I punti appena ricordati sono i requisiti per l’accesso all’indennità di accompagnamento. Un discorso a parte deve essere fatto nei casi in cui, invece, si punta alla richiesta degli arretrati. Vediamo, nel prossimo paragrafo, quali sono i requisiti che devono essere soddisfatti.

Arretrati dell’indennità di accompagnamento

Orientarsi tra i dettagli burocratici farraginosi quando si punta a ottenere l’indennità di accompagnamento o i suoi arretrati può essere non semplice. In questi casi, ci si può rivolgere a un esperto per fare analizzare il proprio caso – l’Avvocato Stefano Di Giacomo, anima del sito risarcimentierimborsi.it, è uno dei più qualificati a livello nazionale – e iniziare in ogni caso a informarsi su risorse come questa.

Abbiamo deciso di crearla in quanto, come già accennato, i requisiti per accedere agli arretrati dell’indennità di accompagnamento sono diversi rispetto a quelli che bisogna soddisfare per l’accesso iniziale all’indennità stessa.

Ecco cosa è fondamentale per ricevere gli arretrati:

  • risultare ufficialmente invalidi e percettori di una pensione di invalidità;
  • essere residenti in Italia;
  • avere un’età superiore ai 60 anni.

Per presentare la richiesta di accesso agli arretrati dell’indennità di accompagnamento, è necessario soddisfare anche un requisito reddituale. Non bisogna risultare percettori di un reddito annuo superiore agli 8469,93 euro.

La procedura da seguire per ottenere gli arretrati dell’indennità di accompagnamento

Una volta appurata l’aderenza ai requisiti per la richiesta degli arretrati della pensione di accompagnamento, bisogna seguire una procedura specifica per presentare l’istanza. Innanzitutto è necessario avere un account personale sul sito INPS. Inoltre, a differenza di quanto accade nel momento in cui si presenta la richiesta per gli arretrati della pensione di invalidità, in questo frangente è necessaria la presentazione della documentazione prodotta dal medico curante.

Per presentare un quadro completo ricordiamo che, nelle situazioni in cui si richiedono gli arretrati della pensione di invalidità, è necessario presentare anche la DSU con aggiornamento dell’ISEE – per il percettore della pensione vale il limite reddituale sopra citato e per l’eventuale coniuge una somma non superiore ai 14.447,42 euro annui – e la documentazione anagrafica attestante l’età superiore ai 60 anni.

Sempre per l’ottenimento degli arretrati della pensione di invalidità è necessaria la presentazione del modello AP70. Quest’ultimo può essere scaricato dal sito INPS inserendo la dicitura “AP70” nel record con accanto alla lente presente in home e dedicato appositamente alla ricerca di informazioni sui servizi e le prestazioni dell’Ente.

A quanto ammontano gli arretrati?

A questo punto, è naturale farsi domande sull’entità economica degli arretrati dell’indennità di accompagnamento. Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un piccolo salto indietro di qualche mese, per la precisione all’inizio dell’anno. A gennaio 2022, infatti, è scattata la perequazione delle pensioni. Si tratta di un processo di rivalutazione finalizzato ad adeguare gli assegni al costo della vita. Nel caso dell’indennità di accompagnamento, si parla di un aumento dell’1,7%.

Ciò significa che l’assegno in questione mentre stiamo scrivendo queste righe è pari a 528,94 euro al mese.