In un mondo tanto frenetico e ricco di insidie e fonti di stress, trovare del tempo per sé stessi rappresenta quasi una oasi nel deserto. È proprio per questo motivo che, negli ultimi anni, il settore del benessere e della cura della persona ha subito una spinta in avanti sul mercato. Si tratta di un incremento di richieste che si riflette in ogni branca di questo paradigma: dall’acquisto di prodotti in rete e negozi fisici dedicati al benessere e alla cura di sé alle affluenze sempre maggiori registrate da centri estetici, spa e massaggi.
In quest’ultimo caso, poi, cosa c’è di meglio di un buon massaggio per allontanare lo stress e le tensioni accumulate in una società tanto competitiva quanto quella in cui viviamo oggi? Trovare il benessere psico-fisico attraverso queste tecniche è una pratica particolarmente diffusa che ha spinto diverse persone ad intraprendere un percorso professionale in questo senso. Quella del massaggiatore, insomma, è una figura professionale che macina sempre più consensi, destando l’interesse delle persone in cerca di lavoro.
Detto questo, bisogna chiarire che, per diventare un massaggiatore, occorrano diversi accorgimenti e pratiche da svolgere che trascendono la formazione e sono relative all’intera organizzazione del lavoro. Utilizzare piattaforme online di consulenza fiscale come Fiscozen, a tal proposito, permette di semplificare tanto l’apertura, quanto la successiva gestione della Partita IVA da massaggiatore, fondamentale per mettersi in proprio ed avviare un’attività, senza lasciarsi travolgere dai tanti adempimenti previsti per chi esercita la libera professione.
Come diventare un massaggiatore professionista
La primissima cosa da fare quando si vuole diventare un massaggiatore professionista è, ovviamente, formarsi. Per questo motivo, bisognerà, per prima cosa, maturare un background teorico relativo alla tipologia di professionista a cui si punta. Si va dai massaggi terapeutici a quelli estetici, oppure, ancora, quelli relativi all’olismo e al benessere. La prima branca citata è riservata ai fisioterapisti, in possesso di Lauree Triennali.
Nel secondo caso, invece, sono gli estetisti ad eseguirli e richiedono un corso di formazione con tirocinio, più un esame finale. Per quanto riguarda la terza tipologia, invece, essa interessa l’ottenimento di un attestato, conseguibile presso scuole e accademie di settore. Si tratta, generalmente, della più richiesta per diventare massaggiatori professionisti. Per questo motivo, bisognerà, in primis, frequentare i corsi e conseguire i risultati richiesti.
Il secondo step fondamentale è quello di fare pratica con la propria manualità. Diventare un massaggiatore è possibile attraverso i corsi sopracitati, ma rendersi dei professionisti significa fare tantissima pratica. L’esperienza diretta rappresenta, infatti, la differenza sostanziale tra un professionista ed un diplomato che muove i primi passi. Sarebbe bene, quindi, farsi assumere da un centro già avviato in cui si potrà ricevere un’ulteriore forma di background sul campo.
Come aprire uno studio
Quando si punta all’apertura di un centro massaggi, allora bisognerà optare per la strada del lavoro autonomo e, quindi, seguire un iter quale: aprire la Partita IVA, iscriversi alla Gestione Separata INPS e, ovviamente, trovare un locale o un ambiente da adibire a studio. Una volta seguito tutto l’iter di creazione dello studio, occorrerà trovare i primi clienti. Probabilmente all’inizio qualcuno sarà spinto dalla curiosità a fissare un appuntamento nel vostro centro, ma col passare del tempo, bisognerà costruirsi un nome.
Meglio partire subito, quindi, con delle campagne in rete, magari, unite a delle strategie di advertising sul campo, in grado di spingere sia i propri concittadini che possibili clienti provenienti da fuori a provare l’esperienza di benessere che offrite all’interno del vostro studio. È importante, in un mercato tanto variegato, trovare un modo unico per farvi un nome, in modo da rendervi memorabili e spiccare tra le dozzine di concorrenti che circonderanno le zone a voi limitrofe.