Prima di iniziare a investire, è molto importante dedicare un po’ di tempo allo studio del mercato e delle strategie di investimento; in alternativa, è possibile rivolgersi a un consulente finanziario che potrà aiutare il novello investitore a creare un portafoglio ben diversificato e adatto al suo profilo di rischio.
Qualsiasi strada si scelga, è comunque preferibile conoscere le caratteristiche e le differenze tra i principali strumenti finanziari e, in particolare, tra azioni e obbligazioni.
Che cosa sono le obbligazioni
Le obbligazioni sono dei titoli di debito, sia quotati sia non quotati in borsa, che rendono a tutti gli effetti l’investitore che li acquista creditore dell’emittente e, come diretta conseguenza, quest’ultimo debitore del primo.
Tra le obbligazioni rientrano ad esempio i Titoli di Stato, i quali vengono emessi dai singoli Paesi e permettono ai governi di acquisire denaro utile per finanziare varie iniziative. Anche l’Italia emette svariate tipologie di Titoli di Stato, tra cui rientrano i BOT, i CCT e i BTP. La durata delle obbligazioni è variabile e può andare dai pochi mesi, come per i BOT, fino a svariati anni, come per i BTP. Pur essendo considerati tra gli investimenti con i rischi minori, è molto importante, prima di impegnare il proprio denaro, chiedere consiglio a dei professionisti del settore e leggere qualche approfondimento online, come le analisi sui BTP 2067, definiti “Matusalemme” in quanto emessi con durata di 50 anni.
Quali sono le caratteristiche delle obbligazioni
Le obbligazioni sono titoli emessi da enti, aziende, banche o Stati, e possono essere acquistate sia sul mercato primario, ossia direttamente dall’emittente, sia su quello secondario, ovvero da altri investitori.
Ogni obbligazione presenta una scadenza o data di rimborso che può variare da pochi mesi a svariati anni; alla data stabilita, l’investitore rientra in possesso del capitale investito. Il valore del rimborso può essere pari, superiore o inferiore a quello di emissione.
Oltre all’eventuale valore di rimborso maggiorato dallo scarto di emissione, chi acquista obbligazioni può ottenere un guadagno anche grazie alle cedole periodiche, calcolate in base al tasso di interesse che può essere fisso o variabile.
Che cosa sono le azioni
Diversamente dalle obbligazioni, le azioni non sono titoli a debito, in quanto chi le acquista non diventa creditore dell’ente che le ha emesse. Si tratta invece di titoli di proprietà che permettono all’investitore di entrare in possesso di una o più quote di capitale dell’azienda emittente, diventandone socio a tutti gli effetti.
Il patrimonio dell’azienda, calcolato sottraendo i debiti dai guadagni, diviso per il numero totale di azioni emesse, permette di conoscere il valore nominale di ogni azione afferente alla medesima azienda. Il valore nominale non determina però il prezzo della medesima azione sul mercato secondario, in quanto questo è influenzato da vari fattori, tra cui la domanda e l’offerta, nonché il sentiment degli investitori, tutti fattori che possono determinare forti oscillazioni.
A differenza delle obbligazioni, le azioni non hanno data di scadenza o, per meglio dire, valgono fino a quando l’azienda emittente esiste; per questo motivo non prevedono la restituzione del capitale iniziale. Non danno inoltre nemmeno diritto a cedole periodiche.
Chi investe in azioni, può ottenere un eventuale compenso dai dividendi, laddove la società emittente scegliesse di distribuire una parte degli eventuali profitti tra i vari azionisti; un altro modo per guadagnare con le azioni consiste nel rivenderle al momento opportuno sul mercato secondario.
Azioni e obbligazioni: sono entrambe rischiose?
Qualsiasi tipo di investimento, anche quello ritenuto più “sicuro”, presenta dei rischi. Questo significa che tanto le obbligazioni quanto le azioni presentano dei rischi, seppure di genere e grado diverso, che devono essere valutati con attenzione prima di effettuare un investimento. Per questi motivi è sempre preferibile chiedere consiglio a un consulente finanziario o a un altro esperto del settore.