Nonostante le crisi susseguitesi negli ultimi dodici anni, da quella del 2008 all’attuale crisi causata dalla pandemia, gli italiani confermano la loro vocazione al risparmio. E cercano, non di rado, di far fruttare i propri risparmi nelle varie possibilità loro concesse. Il mutato contesto socio-economico, però, ha modificato, radicalmente, le loro scelte.
Basti pensare, ad esempio, al settore immobiliare, considerato, un tempo, una sorte di “bene rifugio” al quale poter volgere lo sguardo per rendere remunerativi i propri risparmi. Il “mattone”, oggi, è un settore decisamente poco attraente. E i tanti immobili in vendita che non riescono a trovare un compratore, ne sono la più fulgida testimonianza.
“Free-risk” poco appetibile: cambiano le abitudini dei risparmiatori
Il valore degli immobili, ad eccezione di alcuni rarissimi casi (come, ad esempio, la Città di Milano), è sceso significativamente rispetto a dieci anni fa. Ed anche un’arma come la locazione dell’immobile, complice l’elevata tassazione ed il corposo aumento del “rischio locativo”, ha perso appeal negli ultimi anni.
L’opzione prediletta dai nostri connazionali negli ultimi dieci anni, di conseguenza, è investire i propri risparmi in ambito finanziario. Anche in questo caso, tuttavia, il contesto macroeconomico e le decisioni di politica monetarie delle Banche Centrali, hanno radicalmente mutato le abitudini dei risparmiatori.
Se un tempo, infatti, la maggior parte di essi era solita investire in titoli di stato, obbligazioni bancarie “senior” o polizze vita di Ramo I, oggi questi strumenti finanziari non sono più appetibili come un tempo. Anzi, a conti fatti, non forniscono alcun rendimento a chi lo sottoscrive. Una situazione dovuta, in primis, alle azioni intraprese dalla Banca Centrale Europea, che ha portato in area negativa i tassi ufficiali al fine di sostenere (e si spera rilanciare) la zoppicante economia dell’area €uro.
Un contesto, di conseguenza, che ha spinto moltissimi cittadini ad investire in altri asset, come le azioni, strumento di storia secolare dal rischio certamente non contenuto, o i fondi comuni di investimento (proposti frequentemente allo sportello bancario), piuttosto che le criptovalute, gli ETF, i CFD o il Forex (quest’ultimi disponibili grazie al trading online).
Diversificare, stop loss e take profit: come fare?
L’offerta è diventata decisamente più ampia per i risparmiatori, dando modo agli stessi di poter attuare, compiutamente, un concetto assai importante del mondo finanziario: la diversificazione. Qualsiasi soggetto disponga di un titolo di studio afferente al mondo economico o finanziario, infatti, è al corrente di quanto sia importante non investire in un unico asset o, peggio ancora, nel titolo di un solo emittente.
Il rischio, in questo caso, è quello di una sensibile riduzione del valore dei propri soldi se l’emittente dovesse riscontrare difficoltà di natura finanziaria o, nell’ipotesi peggiore, dichiari “default”. E l’Italia, purtroppo, è densa di casi in cui i risparmiatori, a causa del fallimento dell’emittente, sono restati col “cerino in mano” oppure, solo dopo svariati anni, siano riusciti a recuperare una parte dei soldi investiti: i casi Cirio, Parmalat e Alitalia, sono soli tre dei tanti esempi che si potrebbero citare.
Prima di investire in un determinato titolo o asset, è opportuno, inoltre, stabilire dei tetti massimi di guadagni o perdita, chiamati, in gergo tecnico, “take profit” e “stop loss”: nel primo caso, si stabilisce quel valore entro il quale si ritiene soddisfacente il guadagno e si opta per la vendita del titolo; nella seconda opzione, invece, viene stabilito un valore al ribasso entro il quale è opportuno disfarsi del titolo per evitare che la perdita si faccia ancora più consistente.
Stabilire quali siano i migliori investimenti finanziari oggi, non è certamente semplice. I risparmiatori, tuttavia, possono sempre rivolgersi ad intermediari finanziari qualificati e professionali che, oltre agli storici asset presenti nel mondo finanziario, dimostrano un’elevata preparazione anche in quelli più moderni e sofisticati, reperibili, nella maggior parte dei casi, solo tramite il trading online.