Il riconoscimento di Parma città creativa Unesco per la gastronomia è stato proclamato ufficialmente con una conferenza stampa che si è tenuta stamane in Municipio.
Come ha spiegato il sindaco Federico Pizzarotti, questa attestazione è l’inizio di un percorso, un riconoscimento delle nostre tradizioni che ci devono proiettare verso il futuro, ma è anche il segno che i risultati si ottengono lavorando insieme e che Parma esprime il meglio quando ognuno fa la sua parte, puntando ad un obiettivo comune, e si è detto soddisfatto che in questo percorso è stata inserita a pieno titolo la regione Emilia Romagna.
Insieme al Comune, che ha gestito e coordinato l’intera operazione attraverso l’Assessorato alle Attività Produttive e al Turismo, hanno lavorato per mesi istituzioni e associazioni di settore, con il fondamentale contributo di “Chef to Chef” e il sostegno della Regione.
La designazione ottenuta dalla città ducale è la coronazione di un lungo percorso fatto di incontri, conferenze, manifestazioni promozionali, iniziative dedicate, fino ad arrivare alla missione a Parigi che ha permesso di far toccare con mano la qualità della proposta di Parma nel meeting promosso presso gli ambasciatori UNESCO.
È una vittoria della città e come ha sottolineato l’assessore alle Attività Produttive e al Turismo Cristiano Casa oggi si festeggia il frutto di un grande lavoro di squadra, che apre nuove importanti opportunità per le imprese del territorio, per gli operatori turistici e per i ristoratori. Da gennaio l’equipe sarà di nuovo al lavoro per realizzare i sei progetti inseriti nel dossier di candidatura.
L’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli ha sottolineato la grandissima opportunità per Parma e per tutta l’Emilia Romagna: una terra con talenti e capacità per ottenere grandi risultati, puntando su ciò che sa fare meglio degli altri. Il settore dell’agroalimentare rappresenta infatti da solo il 20% del Pil regionale e contempla quarantacinque prodotti Dop, destinati ad aumentare.
I prodotti di eccellenza delle nostre zone sono eredità dei nostri avi, ha ricordato il presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari, e sarà nostra cura regalare a chi viene dopo il frutto del nostro lavoro, come nel caso di questo riconoscimento.
Cesare Azzali, in veste di presidente di Parma Alimentare, ha elogiato il Sindaco per essersi speso personalmente, l’assessore Casa per l’ottima regia e Massimo Spigaroli per la passione e l’importante contributo che ha dato all’iniziativa. “Siamo stati capaci di aprirci al resto del mondo, dimostrando che la cultura del cibo è un patrimonio comune e Parma ne è il simbolo” ha sottolineato Azzali.
Per Annalisa Sassi, vicepresidente di Fiere di Parma, il riconoscimento ottenuto potrà contribuire a rafforzare l’immagine di Cibus, che già nel 2015 ha vissuto un anno fantastico e, grazie ad un ottimo team, sta preparando un’edizione 2016 particolarmente ricca anche di eventi fuori salone”.
Il presidente dell’Unione Parmense Industriali, Alberto Figna, ha esortato a non rilassarci in quanto ci stiamo giocando il futuro del nostro territorio e il mondo delle imprese è pronto a fare la sua parte.
Infine, Massimo Spigaroli, presidente dell’associazione “Chef to Chef”, ha parlato di un “sogno realizzato” che ci assegna una responsabilità importante, anche perche Parma è l’unica città creativa per la gastronomia UNESCO nell’intera area mediterranea.
Il prestigioso riconoscimento apre prospettive importanti e mette di fronte a nuove responsabilità che il riconoscimento targato UNESCO impone, perchè essere diventati patrimonio dell’umanità significa essere patrimonio di tutti e quindi avere il compito di rendere fruibile al meglio le tradizioni e la cultura enogastronomica che caratterizza il nostro territorio, con progetti che coinvolgano più soggetti possibili e con la giusta visibilità, in modo da attrarre turisti italiani e stranieri per invogliarli a provare le nostre eccellenze e a fargli vivere un’esperienza multisensoriale unica.
Questo risultato rappresenta quindi un trampolino di lancio per sfide ancora più importanti che la città può vincere, con il più ampio coinvolgimento possibile del tessuto imprenditoriale. La cultura gastronomica di Parma diventando un patrimonio comune richiede ora una cultura dell’ospitalità a tutti i livelli, affinchè chi viene a Parma sia veicolo esso stesso di promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti una volta tornato a casa.